La tallonite è una patologia dolorosa che colpisce un sempre più alto numero di persone. Il dolore provocato dalla tallonite, se non trattato e sottovalutato, può arrivare ad alterare il normale stile di vita di chi ne è afflitto.
Per fortuna esistono diversi trattamenti per combattere il dolore provocato dalla tallonite e poter tornare alle proprie abitudini.
In questo articolo intitolato “Come curare la tallonite”, vedremo quali sono questi cosiddetti trattamenti conservativi, tutti atti ad alleviare il dolore della tallonite.
Cos’è la tallonite e quali sono le cause?
La tallonite, come suggerito dalla stessa denominazione, è un’infiammazione del tallone che provoca dolore e disagio alla mobilità del piede.
Il dolore provocato dalla tallonite si percepisce soprattutto al mattino dopo il risveglio o, comunque, dopo un periodo di inattività. Il dolore, però, può anche aumentare se la tallonite non viene trattata adeguatamente e può diventare più acuto anche dopo lunghi periodi di attività intensivi o quando si sta troppo tempo in piedi.
L’infiammazione del tallone può essere provocata da diverse cause. Vale la pena elencare quelle più comuni e conosciute:
- Malattie pregresse: alcune patologie, come l’artrite o il piede piatto, molto spesso concorrono a causa l’infiammazione del tallone;
- Uso di scarpe scomode e postura errata: indossando scarpe che non ammortizzano e non supportano a dovere il piede, la salute di quest’ultimo viene messa a rischio e viene compromessa anche la postura. Problemi posturali e di camminata, infatti, vanno a stressare il tallone, che così è più soggetto a infiammazioni.
- Problemi di peso: un peso non sano che potrebbe portare all’obesità va inevitabilmente a gravare sul tallone, caricandolo di un peso eccessivo e contribuendo a renderlo soggetto a patologie come la tallonite.
- Sovraccarico non controllato: facendo troppa attività fisica o praticando sport intensi, il tallone può ripetuti microtraumi e microlesioni che alla lunga possono compromettere la sua salute.
- Traumi e lesioni: da non sottovalutare sono poi le lesioni e i traumi alla quale qualsiasi essere umano può essere soggetto. Subire una grave lesione ad esempio, compromette la salute in generale del piede e inevitabilmente anche quella del tallone.
I trattamenti conservativi per la tallonite
Come già accennato, per trattare la tallonite esistono dei trattamenti conservativi che possono sia alleviare il dolore provocato dall’infiammazione che aiutare il soggetto che ne è afflitto a guarire senza ricorrere a trattamenti invasivi, come gli interventi chirurgici.
Ma scendiamo subito nel particolare e vediamo nello specifico quali siano i trattamenti conservativi consigliati per affrontare la tallonite.
Impacchi di ghiaccio: terapia del freddo
Applicare impacchi di ghiaccio sul tallone afflitto da tallonite è uno dei trattamenti più consigliati e semplici da poter fare comodamente a casa. Applicare gli impacchi di ghiaccio per 15-20 minuti (diverse volte al giorno) limita l’afflusso di sangue sul tallone; questo ridurrà il gonfiore e il dolore, grazie anche al potere anestetizzante del ghiaccio.
Questa tecnica, detta terapia del freddo, è particolarmente utile quando il dolore si fa più acuto, quindi a seguito di un lungo periodo passato in piedi o a seguito di un’intensa attività fisica o ad azioni di particolare sforzo.
Riposo mirato e modifica delle abitudini
Quando il dolore impedisce di affrontare le normali attività quotidiane è sempre consigliato il riposo.
Evitare di stressare il tallone affetto da tallonite, infatti, è un toccasana per la sua salute. Evitare di eccedere con lo sport e con le attività fisiche stressanti (corsa e salti), previene ulteriori problemi e danni al tallone.
Tutto ciò, quindi, prevede una modifica delle proprie abitudini. Per chi è appassionato di sport, ad esempio, sarà indicato scegliere degli sport meno stressanti per il tallone, come il ciclismo o il nuoto. Per chi, invece, soprattutto per lavoro, è costretto a stare per molto tempo in piedi è consigliato fare delle pause mirate quando e dove possibile.
Calzature comode e adeguate
Come per tutte le patologie che colpiscono i piedi, anche per difendersi dalla tallonite, è sempre consigliabile indossare scarpe comode e adeguate.
Per quanto riguarda la tallonite in particolare, è consigliato l’uso di scarpe che siano fornite di una giusta ammortizzazione soprattutto del tallone, nonché di un buon supporto plantare; il benessere della pianta del piede, infatti, influisce anche sulla salute del tallone stesso.
Optare per scarpe comode, implicitamente, vuol dire anche evitare le scarpe scomode. Scarpe con una suola troppo sottile o rigida, sono dannose per tutto il piede e, soprattutto in questo caso, vanno a danneggiare la salute del tallone.
Utilizzo di plantari ortopedici
Correlato all’uso di scarpe comode c’è anche l’utilizzo di plantari ortopedici. Quando la conformazione del piede, infatti, non rende possibile una giusta camminata o una postura adeguata, i plantari ortopedici risultano essere un’ottima soluzione.
I plantari ortopedici su misura, ad esempio, forniscono il supporto adeguato proprio per correggere problemi di postura e camminata. Tutto ciò va a diminuire la pressione sul tallone e, di conseguenza, ed evitare che si infiammi.
Fisioterapia ed esercizi di stretching
Rivolgendosi ad un fisioterapista, questi potrà fornire una serie di esercizi di stretching e rafforzamento, atti a migliorare la flessibilità e la muscolatura dell’intero piede, così da evitare che tutto lo sforzo si riversi sul tallone.
Per rendere bene l’idea, facciamo alcuni comuni esempi di esercizi di stretching e rafforzamento:
- Rotolare una bottiglia o una palla: facendo rotolare una bottiglia fredda o una pallina lungo tutta la pianta del piede riduce la tensione di tutta la base del piede. Questo contribuirà a ridare elasticità al piede e a non stressare inutilmente il tallone.
- Fare stretching del polpaccio: mettere una gamba dietro l’altra mantenendo la pianta del piede che sta dietro aderente al suolo, il tutto tenendo le mani poggiate saldamente ad un muro o ad una zona d’appoggio. Questo semplice esercizio serve ad allungare i muscoli del polpaccio e a renderlo più funzionale a livello motorio, facendo così che lo sforzo non ricada sul tallone.
Il taping
Anche eseguendo gli esercizi di stretching e rafforzamento, può capitare di percepire ugualmente dolore al tallone o alla pianta del piede. In questi casi viene consigliato il taping, ovvero l’applicazione di nastri elastici che servono a sostenere il tallone e a ridurre la tensione generale della pianta del piede.
L’uso di questi speciali nastri elastici servirà, non solo a diminuire il dolore ma anche a permettere a chi è afflitto di tallonite di poter riappropriarsi della normale mobilità del piede (sempre, però, in maniera misurata e controllata). Per far sì che nastri siano posizionati al meglio, sarà utile contattare un professionista.
Assunzione di farmaci
In ultimo, quando il dolore non accenna a diminuire, si può anche ricorrere alla somministrazione di farmaci antinfiammatori non steroidei. Questi farmaci servono a controllare sia l’infiammazione che il dolore. Per ovvie ragioni è importante consultare un medico, sia per la prescrizione che per il dosaggio dei farmaci.
Quando rivolgersi a un medico: la soluzione SmartHallux
Nonostante si siano seguite le indicazioni dei trattamenti conservativi per curare la tallonite, il dolore potrebbe non accennare a diminuire. Se dolore e gonfiore persistono anche per settimane sarà necessario rivolgersi ad un medico.
Ma chi rivolgersi nello specifico?
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