In questo articolo intitolato “Differenze Brachimetatarsia e Sindrome di Morton” andremo a vedere cosa contraddistingue queste patologie.
L’argomento Brachimetatarsia merita un po’ di attenzione. In sostanza, è una condizione in cui uno dei metatarsi del piede è più corto degli altri. I sintomi? Dolore, disagio mentre si cammina e, ovviamente, la tendenza a cercare di nascondere il piede alla vista di tutti.
Le cause? La Brachimetatarsia è spesso un “regalo” ereditario. Tuttavia, può essere il risultato di problematiche, come traumi, infezioni o condizioni mediche come la sindrome di Turner.
Il podologo è l’esperto che viene chiamato in causa per una diagnosi. Attraverso una semplice radiografia riuscirà a identificare il colpevole, ovvero il metatarso più corto.
Caratteristiche della Sindrome di Morton
La Sindrome di Morton, forse non conosciuta come la Metatarsalgia nell’ambito delle patologie del piede, è un disturbo caratterizzato da un ispessimento del tessuto attorno a uno dei nervi del piede, in genere tra il terzo e il quarto dito. È come avere una piccola palla da golf stretta là sotto. Facendo pressione sui nervi, provoca dolori acuti e formicolii, specialmente durante una passeggiata.
I sintomi possono presentarsi improvvisamente e includono:
- dolore bruciante alla pianta del piede;
- sensazione di camminare su un ciottolo;
- formicolio o intorpidimento alle dita dei piedi.
Cause principali
Perché mai il piede subisce tali complicazioni? La risposta è alquanto complessa. Le cause della Sindrome di Morton includono:
- Tipo di calzatura: le scarpe troppo strette o con i tacchi alti sono il male assoluto, perché sottopongono il piede a eccessiva pressione o difficoltà nel movimento.
- Attività fisica: gli atleti sono particolarmente vulnerabili, perché ripetuti impatti e pressioni possono causare lesioni ai nervi.
- Anatomia del piede: avere un piede piatto o un arco troppo alto può rendere alcuni più predisposti.
- Traumi ripetuti: piccoli traumi ripetuti o deformità congenite possono anche contribuire a sviluppare la sindrome.
Essere consapevoli delle cause è la prima tappa per prendere delle misure preventive. La prossima volta che si scelgono scarpe con tacchi alti, meglio pensarci bene, perché la comodità viene prima dello stile.
Diagnosi della Sindrome di Morton
Individuare la Sindrome di Morton è alquanto complicato, ma non impossibile. L’accuratezza della diagnosi è fondamentale, e parte di solito con un approfondito esame fisico del piede da parte di un medico. Questi potrebbe effettuare alcune manovre che possono fargli capire l’origine del problema, come:
- Test di compressione: una leggera pressione sui metatarsi per verificare la presenza del tipico “click” o del dolore.
- Imaging: se il medico sospetta la sindrome di Morton, potrebbe ordinare radiografie, risonanza magnetica o un’ecografia per visualizzare la situazione interna.
- Test di esclusione: a volte, se tutto il resto non porta a nulla, altri problemi come artriti o traumi possono essere esclusi con questi test.
Una volta diagnosticata, si apre lo scenario delle opzioni terapeutiche, che possono essere di diverso tipo, come le infiltrazioni cortisoniche e l’utilizzo di plantari che migliorino l’appoggio del piede e allevino la compressione sul nervo.
Differenze principali tra Brachimetatarsia e Sindrome di Morton
Quando si tratta di problema ai piedi, la Brachimetatarsia e la Sindrome di Morton sono tra le cause più comuni. Esistono, però, delle differenze tra le due condizioni. Ecco quali sono quelle più rilevanti:
- Causa del Problema: la Brachimetatarsia è un corto circuito genetico in cui un metatarso decide di fermarsi a metà strada durante la sua fase di crescita. La Sindrome di Morton, invece, è più infiammazione che genetica, spesso dovuta a scarpe che stringono troppo.
- Sintomi: con la Brachimetatarsia, il dito coinvolto può essere decisamente più corto degli altri. La Sindrome di Morton presenta dolore, formicolio e una strana sensazione di camminare su un sassolino che non c’è.
- Diagnosi: per la Brachimetatarsia, la radiografia chiarisce spesso se il dito è corto o meno. Per la Sindrome di Morton, invece, il test di compressione del piede è spesso il passaggio iniziale.
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