Esostosi ossea: tutto quello che devi sapere

Dolore caviglia

Le esostosi sono delle formazioni di tessuto osseo che, a causa di processi irritativi cronici, traumi, fattori ambientali o mutazioni genetiche, possono cominciare a formarsi sulla superficie delle ossa.

Queste escrescenze benigne, note anche come osteomi, sono composte da cartilagine e osso e rappresentano una crescita anomala dell’osso. Le loro dimensioni sono variabili e raramente causano dolore. L’eccezione riguarda quei casi di esostosi ossea che sorge in prossimità di nervi o vasi sanguigni.

Le tipologie di esostosi ossea più note sono quella osteocartilaginea, la subungueale, quella solitaria e quella multipla.

Cause della formazione di esostosi ossea

Esostosi ossea

La formazione di questa tipologia di tessuti come gli osteofiti o gli speroni ossei dipende da molteplici cause. La causa esatta delle esostosi ossee è sconosciuta, ma si ritiene che siano causate da una combinazione di fattori genetici e ambientali. Sono più frequenti nei bambini e negli adolescenti e tendono a scomparire con l’età adulta.

Generalmente, le esostosi si formano per la cronicizzazione di un’irritazione, come conseguenza di un trauma a carico dell’osso che determina la formazione di un’escrescenza anomala. L’esostosi può dipendere anche da fattori ambientali, come nel caso di quella che si forma sul canale uditivo nelle persone continuamente esposte a vento e umidità), o da fattori genetici, come nel caso delle forme ereditarie di esostosi.

Le esostosi ossee sono frequenti nella mandibola, nella mascella e, in generale, nel cranio (osteomi del seno paranasale). Per quanto riguarda il piede, questo tipo di escrescenze ossee riguarda solitamente le ossa della caviglia, del calcagno (sperone calcaneare).

Esostosi ossea: i sintomi, la diagnosi e le cure

Diagnosi piede cavo

Il dolore è frequente, ma i sintomi dell’esostosi dipendono dalla parte del colpo che è stata colpita. L’esostosi del calcagno, anche nota come spina calcaneare, oltre a provocare dolore nella parte inferiore del tallone, soprattutto quando si svolgono attività sportive, può manifestarsi con un senso di indolenzimento diffuso nell’area interessata.

Per avere una conferma diagnostica di esostosi, lo specialista a cui ci si affida può prescrivere degli esami strumentali per immagini quali radiografie delle porzioni anatomiche colpite. Se, al termine della prima verifica, non dovesse essere certa la natura benigna dell’escrescenza, è possibile effettuare un’analisi bioptica su un campione di tessuto osseo.

La diagnosi di determinate forme di esostosi come quella ereditaria multipla è possibile ancor prima della nascita. La condizione genetica del nascitura viene analizzata quando uno dei genitori è portatore della malattia, ma solitamente non è un esame routinario.

In ogni caso, è bene tenere sott’occhio questo tipo di escrescenze. Tra le possibili evoluzioni delle stesse, infatti, ricordiamo le degenerazioni maligne, le fratture, le limitazioni funzionali e il dolore cronico.

Come si cura l’esostosi ossea

Chirurgia dottori

Sebbene non esistano strategie di prevenzione specifiche, il trattamento di una esostosi dipende dalla forma che ha colpito il paziente. Il trattamento conservativo di questa escrescenza ossea parte dalla terapia farmacologica, alla quale si ricorre nella maggior parte dei casi. Risultano funzionali e, spesso efficaci, anche esercizi di fisioterapia, di potenziamento muscolare, stretching e utilizzo di calzature che tutelino il calcagno (niente scarpe con i tacchi, ad esempio). 

Ovviamente, per gestire la esostosi ossea è consigliabile interrompere temporaneamente tutte quelle attività che potrebbero aggravare i sintomi. Per cercare di alleviare il gonfiore e il dolore associato al comparire di questa sporgenza ossea, al paziente possono essere prescritti antinfiammatori e l’applicazione di ghiaccio sull’area dolente. 

Sebbene nella maggior parte dei casi la presenza di questa escrescenza ossea di natura benigna sul piede non richieda alcun tipo di intervento, esistono dei casi in cui si può valutare il trattamento chirurgico per l’asportazione dell’esostosi. Questo accade soprattutto quando, per la gravità della sintomatologia, viene compromessa la qualità della vita del paziente.

L’intervento chirurgico per asportare l’escrescenza ossea e, di conseguenza, ripristinare l’anatomia fisiologica del piede e le relative funzionalità, è particolarmente frequente per il trattamento della cosiddetta spina calcaneare o esostosi del calcagno. La soluzione chirurgica è semplice e, generalmente, consente ai pazienti di tornare a casa lo stesso giorno.

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