L’intervento al metatarso è uno degli interventi più conosciuti e praticati dai chirurghi che esercitano nel settore della chirurgia del piede e della caviglia.
Tra i vari trattamenti esistenti per le patologie del piede e della caviglia, è proprio sull’intervento al metatarso del piede che intendiamo porre un focus.
In questa guida, infatti, cercheremo di rispondere al meglio alle domande più frequenti: dalle indicazioni e controindicazioni dell’intervento al costo dello stesso, dai costi dell’intervento agli specialisti a cui rivolgersi.
Cos’è l’intervento al metatarso?
Come accennato, l’intervento al metatarso è un’operazione abbastanza comune, anche se complessa.
Per sua stessa definizione, questo intervento interessa i metatarsi, ovvero le ossa anteriori del piede.
L’intervento al metatarso del piede, quindi, è spesso consigliato sia per la correzione delle deformità ossee, che per migliorare la funzionalità del piede ed eliminare il dolore provocato dalle patologie che colpiscono i metatarsi.
Sono diverse le patologie che possono colpire i metatarsi o in generale la regione anteriore del piede, come l’alluce valgo, le fratture metatarsali, la metatarsalgia e il Neuroma di Morton. Per qualsiasi di queste patologie, comunque, l’obiettivo dell’intervento è sempre lo stesso: ripristinare la normale mobilità, anatomia e funzionalità del piede e migliorare la qualità della vita del paziente.
Come per qualsiasi intervento chirurgico, prima di intervenire bisognerà fare una valutazione medica approfondita, seguita da una pianificazione personalizzata. Ogni paziente, infatti, ha la propria fisicità e le proprie aspettative riguardo l’intervento.
Il successo dell’operazione, quindi, dipende sia dalla pianificazione dell’intervento che dalla professionalità del chirurgo, nonché anche dalla giusta terapia post-operatoria.
Come viene eseguito l’intervento al metatarso?
A seconda della patologia da trattare, l’intervento al metatarso varia notevolmente.
È fondamentale che l’operazione sia personalizzata e specifica sia per la patologia da trattare che per il paziente e le sue condizioni di salute.
Per sottoporsi all’intervento al metatarso si dovrà innanzitutto affrontare la preparazione pre-operatoria. Questa consiste in una serie di esami diagnostici per capire al meglio come e dove intervenire.
Successivamente il chirurgo dovrà discutere con il paziente le opzioni di anestesia (locale o generale) a seconda della procedura da dover affrontare e dalle condizioni generali del paziente.
Fatto ciò si potrà avviare la procedura chirurgica vera e propria. Fatta l’anestesia, il chirurgo procede all’incisione della parte interessata, per arrivare all’osso, o alle ossa, metatarsali.
Una volta aperta la parte in cui si dovrà intervenire, il chirurgo comincia a separare i tessuti molli per arrivare ai metatarsi. Solo adesso si procederà alla vera e propria correzione della deformità.
Una volta corretta la deformità il chirurgo fissa i metatarsi con placche, viti o altri dispositivi. Questo step serve a stabilizzare al meglio le ossa, mantenendole stabili per affrontare poi il recupero e la riabilitazione.
Nel caso di chirurgia mininvasiva, invece, le incisioni sono molto piccole (4-5 mm), non lasciano cicatrici e spesso non c’è bisogno di mezzi di sintesi
Sistemato il tutto, il chirurgo chiude l’incisione fatta, tramite sutura.
Recupero e Riabilitazione: Quanto durano?
Dopo l’intervento al metatarso, si dovranno affrontare il recupero e la riabilitazione.
Come l’intervento, anche il recupero e la riabilitazione devono essere studiati e personalizzati per ogni paziente.
Dopo un’iniziale periodo di riposo, sotto consiglio e monitoraggio del medico, il paziente comincerà il processo di recupero. Tale processo include esercizi fisici e fisioterapia.
Tutto ciò è atto a migliorare e a riappropriarsi della mobilità del piede e della propria vita.
I tempi di recupero e riabilitazione variano a seconda della patologia di cui si soffre, dell’intervento subito e delle condizioni del paziente.
In generale, però, di solito i tempi di recupero si aggirano tra un minimo di 1 a un massimo di 6 mesi.
Chi è un buon candidato per l’intervento metatarso piede?
Sia per questo tipo di intervento che per quelli di altra natura, non esiste il paziente perfetto.
Esiste però un buon candidato all’intervento!
Sicuramente è un buon candidato all’intervento al metatarso, quel paziente che ha un dolore persistente e debilitante, di cui la deformazione è evidente e grave.
Se la qualità della vita del paziente si è notevolmente abbassata a causa di questa patologia, e i trattamenti conservativi non hanno funzionato, quel paziente sarà preso in considerazione per l’intervento.
Ma basta solo questo? No, ovviamente no.
Il paziente che intende sottoporsi all’intervento al metatarso, dovrà anche essere in una buona salute generale.
Le condizioni di salute e le aspettative di successo riguardo l’intervento, dovranno essere sempre studiate, discusse e valutate insieme al chirurgo che si occuperà dell’intervento.
Quali sono i rischi e le complicanze dell’intervento al metatarso del piede?
L’intervento al metatarso non è immune da rischi e complicanze.
Quali possono essere questi rischi e complicanze?
Vale la pena citarne alcuni, i più importanti, ovvero:
- Infezioni;
- Formazioni di coaguli di sangue;
- Rigidità articolare;
- Emorragie;
- Acuirsi del dolore.
È importante sapere, però, che questi rischi e complicazioni, nonostante possano far paura, sono tranquillamente sia evitabili che gestibili.
Sottoponendosi al monitoraggio post-operatorio e seguendo sempre le indicazioni del chirurgo, senza prendere iniziative personali, è possibile minimizzare i danni di queste complicanze e tornare alla vita di tutti i giorni in serenità.
Qual è il costo dell’intervento al metatarso?
Non c’è un costo fisso per l’intervento al metatarso.
Questo varia a seconda della complessità dell’operazione, la durata del ricovero e le coseguenti spese ospedalieri. Da aggiungere a questi fattori c’è poi anche la copertura assicurativa e la tariffa del chirurgo.
Il costo dell’intervento al metatarso va discusso in fase pre-operatoria, insieme alle aspettative di successo dell’intervento del paziente e alla sua salute, sia con il chirurgo che con la struttura sanitaria in cui si svolgerà l’intervento.
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