La spina calcaneare è una delle patologie del piede e della caviglia più diffuse e debilitanti, in questo articolo parleremo dell’Intervento chirurgico alla spina calcaneare
Quando anche le attività quotidiane sembrano impossibili e il dolore al tallone ormai intollerabile, spesso l’unica soluzione possibile è l’intervento chirurgico.
Trattamenti conservativi come fisioterapia e assunzioni di farmaci antinfiammatori possono alleviare il dolore e farci andare avanti ma, alle volte, non ci aiutano a raggiungere gli obiettivi desiderati.
Se la condizione della spina calcaneare, infatti, si presenta ad uno stadio troppo grave e la qualità della vita del paziente è ormai gravemente compromessa, si può prendere in considerazione il ricorso alla chirurgia.
In questo post approfondiremo ciò che riguarda l’intervento alla spina calcaneare, dalle varie tipologie di intervento al recupero post-operatorio, dai rischi e complicazioni ai consigli su a chi rivolgersi.
Le tipologie di intervento chirurgico alla spina calcaneare
Dove i trattamenti conservativi falliscono, la chirurgia può risolvere, soprattutto quando si parla di patologie debilitanti come quelle ai piedi e caviglie.
Sarà bene sapere che esistono diverse tipologie di intervento alla spina calcaneare.
Vale la pena citare e descrivere le tipologie più conosciute e praticate.
La Fasciotomia Plantare
La fascia plantare viene parzialmente incisa con lo scopo di alleviare la tensione e ridurre l’infiammazione. Questo intervento è preferito per diminuire il dolore e migliorare la flessibilità del tessuto connettivo.
Rimozione della Spina Calcaneare
Questo intervento prevede la rimozione dell’escrescenza ossea tipica della spina calcaneare. Questo approccio è spesso preferito quando, non solo la protuberanza ossea è chiaramente visibile, ma anche quando i tessuti circostanti sono significativamente irritati.
Ablazione Endoscopica
L’ablazione endoscopica è una procedura considerata mini-invasiva, infatti, per sua stessa definizione, sfrutta l’utilizzo di strumenti endoscopici. Il punto di forza di questa tecnica chirurgica è sicuramente il tempo di recupero post-operatorio ridotto, sommato anche alle cicatrici che risultano essere meno evidenti rispetto alle operazioni chirurgiche tradizionali.
Tenotomia del Tendine di Achille
Per risolvere il problema della spina calcaneare può essere anche consigliato l’allungamento del tendine di Achille. Questo intervento, combinato con la fasciotomia, allevia la tensione sul tallone, concorrendo a risolvere la patologia che lo ha colpito. Di solito si ricorre alla tenotomia del tendine di Achille quando la mobilità della caviglia e del piede del paziente è molto compromessa.
La scelta dell’intervento chirurgico è influenzata sia dalla gravità della patologia che dalla salute generale del paziente. In qualsiasi caso, comunque, è necessario e obbligatorio studiare e valutare i diversi approcci insieme al medico chirurgo.
Vantaggi e Svantaggi dell’intervento alla spina calcaneare
Qualsiasi procedura chirurgica scelta avrà dei vantaggi e degli svantaggi.
Quali sono i vantaggi dell’intervento alla spina calcaneare?
Tra i più importanti e significativi, elenchiamo:
- Miglioramento della mobilità del piede;
- Riduzione o totale scomparsa del dolore;
- Ritorno allo svolgimento delle attività quotidiane e allo sport.
Tuttavia, come per ogni intervento chirurgico, oltre ai vantaggi possono anche esserci degli svantaggi e dei rischi.
Il rischio di infezioni è molto diffuso, sia in questo, che negli interventi chirurgici in generale. Oltre allo svantaggio di avere una cicatrice, che può essere sia fastidiosa da curare che antiestetica, uno degli svantaggi maggiori riguarda i tempi di recupero post-operatori.
Infatti, il recupero post-operatorio non sempre rispetta le aspettative del paziente. Il tempo di recupero può variare da alcune settimane a anche diversi mesi e questo, innegabilmente, può creare disagi nella vita del paziente dopo l’intervento.
Alle volte poi, alcuni pazienti possono anche raggiungere un recupero incompleto, nonché il ritorno del dolore.
Soprattutto per queste ragioni è fondamentale, non solo valutare dettagliatamente tutti gli aspetti dell’intervento in fase pre-operatoria con il proprio chirurgo, ma anche seguire alla lettera le indicazioni per il recupero post-operatorio. Infatti, soprattutto gli svantaggi e le complicazioni, possono essere risolte o evitate seguendo sempre le indicazioni del medico.
Recupero Post-Operatorio e Fisioterapia
Il recupero post-operatorio e la fisioterapia dopo un intervento, sono le fasi cruciali e fondamentali per la buona riuscita dell’operazione.
Queste due fasi sono obbligatorie e imprescindibili per riacquistare la mobilità del piede e della caviglia, e devono essere concordate, valutate e personalizzate insieme al medico chirurgo curante.
Il recupero post-operatorio ha, comunque, delle fasi precise e consequenziali, che sono:
- Riposo: per i primi giorni il paziente dovrà stare a riposo, con il piede sollevato e facendo degli impacchi di ghiaccio per combattere il dolore e il gonfiore;
- Uso di sostegni per camminare: stampelle e scarpe adatte per non stressare il tallone e aiutare la salute del piede;
- Ripresa del movimento articolare: dopo circa una settimana – 10 giorni, si può cominciare a camminare senza sostegno, caricando gradualmente il peso sul piede; ovviamente sempre seguendo le indicazioni del medico e rimanendo monitorato.
A questi step iniziali segue la vera e propria fisioterapia. Questa consiste in una serie di esercizi fisici mirati e personalizzati, guidati dalla figura del fisioterapista.
Stretching, esercizi di allungamento e di resistenza sono affiancati a massaggi mirati. Gli esercizi migliorano la circolazione e i massaggi riducono la tensione muscolare, il tutto per riacquistare nel minor tempo possibile la mobilità di piede e caviglia.
L’obiettivo principale della fisioterapia è quello, non solo di migliorare la mobilità e la salute del piede ma anche e soprattutto quello di prevenire futuri e possibili problemi.
Il recupero completo, come sempre, varia in base all’intervento scelto e alla fisicità del paziente. Di solito, però, si stima che, per l’intervento alla spina calcaneare il recupero possa essere raggiunto entro i 3-6 mesi dall’operazione.
La tecnica innovativa di SmartHallux
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Infatti, per rispondere a tutte le esigenze dei pazienti, SmartHallux offre diversi tipi di consulenza.
Dalle visite in studio e quelle a domicilio, SmartHallux segue i propri pazienti dalla diagnosi della patologia al recupero post-operatorio.
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