l’intervento chirurgico morbo di Haglund è una questione che tocca sia i piccoli pazienti che quelli adulti. Negli infanti, questa condizione si presenta come osteocondrosi, caratterizzata dalla presenza di un esostosi sul lato posteriore del calcagno.
Questa tipologia di osteocondrosi è una condizione che riguarda tanto l’osso quanto la cartilagine e, per cause ancora sconosciute, provoca la degenerazione in queste aree. In poche parole, questo disturbo colpisce proprio durante la fase di crescita.
Nei bambini affetti da questa patologia viene spesso modificata la naturale ossificazione della cartilagine di accrescimento. Pensate alla cartilagine come ad una sorta di fabbrica in miniatura che produce osso: quando qualcosa va storto, queste fabbriche iniziano a perdere colpi e il risultato è una produzione ossea disorganizzata e, talvolta, patologica.
Tra le prominenze che possono formarsi, una delle più diffuse è quella legata alla sindrome di Osgood-Schlatter, che colpisce l’apofisi tibiale anteriore. Similmente, nel morbo di Haglund il problema risiede nella produzione ossea dell’apofisi posteriore del calcagno, dando il via al cosiddetto morbo di Sever-Blanke-Haglund.
Nonostante la sua natura autolimitante, questa patologia può essere del tutto asintomatica nei bambini. Nel momento in cui i sintomi si manifestano, spesso è sotto forma di dolore durante l’attività sportiva. Tuttavia, non occorre vietare al giovane atleta di svolgere attività fisiche: bastano riposo e attenzione nel momento in cui il dolore si fa sentire.
Intervento chirurgico morbo di Haglund: l’approccio nell’adulto
Negli adulti, i medici spesso si trovano a trattare le conseguenze del morbo di Haglund risalente all’infanzia. In questi soggetti, la condizione si manifesta come alterazione anatomica del calcagno. L’eccesso di osso, noto come esostosi, può portare a un aumento dell’attrito con i tessuti molli adiacenti e con le calzature indossate. Ad esempio, questa protrusione ossea entra in conflitto con il tendine d’Achille e con la borsa retrocalcaneare, provocando dolore.
L’utilizzo di scarpe chiuse e rigide può peggiorare la situazione, provocando un fastidioso sfregamento che aggrava la sintomatologia. Gli adulti affetti da questa condizione spesso devono limitare le loro attività sportive. Inoltre, in situazioni gravi, perfino gesti quotidiani come camminare o salire le scale possono diventare problematiche a causa del dolore.
Morbo di Haglund: la diagnosi e il trattamento
Per diagnosticare correttamente il morbo di Haglund, l’esame clinico è essenziale. Di solito, l’esperto cerca una tumefazione nella parte posteriore del calcagno, nei pressi dell’inserzione del tendine d’Achille, la quale provoca molto spesso del dolore. A volte, può essere circoscritto alla tuberosità calcaneare, che appare ingrossata a causa della presenza di un’importante esostosi.
La radiografia, effettuata sotto carico, è il metodo diagnostico di primo livello, utile per confermare la diagnosi e identificare eventuali calcificazioni intratendinee. L’ecografia può essere utile per valutare quanto il tallone d’Achille sia compromesso. Tuttavia, la risonanza magnetica nucleare resta l’esame più accurato per analizzare i tessuti molli, e viene solitamente richiesta in casi specifici, come quando si sospetta una tendinopatia non inserzionale.
Benché il trattamento conservativo sia sempre quello più indicato, i risultati ottenuti con questa strada sono spesso deludenti per quanto riguarda tale patologia. I pazienti potrebbero essere costretti a modificare o abbandonare le loro abitudini sportive e scegliere calzature meno aggressive nei confronti dell’esostosi. Terapie fisiche come tecarterapia, massoterapia e stretching del tricipite surale offrono senza dubbio sollievo, ma per la maggior parte dei pazienti non soluzioni definitive.
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Quando il trattamento conservativo fallisce, l’intervento chirurgico per il morbo di Haglund diventa necessario. La rimozione chirurgica dell’esostosi allevia il dolore e migliora la qualità della vita del paziente. Dopo l’operazione, il recupero può richiedere tempo e fisioterapia, ma solitamente conduce a ottimi risultati sia nei bambini che negli adulti. Le tecniche moderne usate dal team di esperti di SmartHallux garantiscono l’ottima riuscita dell’operazione e il recupero post-operatorio in tempi brevi. Per prenotare la visita, clicca qui.