L’intervento per la brachimetatarsia e il Recupero

Intervento brachimetatarsia

La brachimetatarsia è una patologia ortopedica che colpisce uno o più metatarsi del piede, che risultano essere più corti degli altri.

Oltre al dolore e alle complicazioni fisiche, la brachimetatarsia può anche influire sulla salute mentale di chi ne è afflitto. Il forte disagio, infatti, dovuto all’aspetto estetico del piede, può compromettere la qualità della vita e limitare le attività di chi patisce questa condizione.

Grazie ai progressi tecnologici, però, è ormai possibile trattare la brachimetatarsia e curarla al meglio, così da poter tornare alla vita quotidiana serenamente.

In questo post approfondiremo l’intervento per la brachimetatarsia e il precorso di riabilitazione.

Cos’è la Brachimetatarsia

intervento per la brachimetatarsia

La brachimetatarsia colpisce uno o più metatarsi del piede. Il metatarso colpito subisce un’interruzione di crescita, risultando così più corto degli altri.

Questa patologia può colpire, alle volte, non solo uno ma entrambi i piedi, condizione chiamata bilaterale.

Il metatarso più colpito da brachimetatarsia è il quarto, anche se ciò non toglie il fatto che qualsiasi metatarso può esserne interessato.

Oltre all’evidente deformità fisica, dovuta alla diversa lunghezza del metatarso colpito da brachimetatarsia, ci sono altri disagi causati da questa patologia.

Dolore, difficoltà nel camminare, equilibrio instabile, formazione di calli e ulcere e problemi muscoloscheletrici sono altri sintomi, nonché problemi, che si palesano in conseguenza allo sviluppo della brachimetatarsia.

Cosa fare, quindi, quando questi sintomi e difficoltà colpiscono chi soffre di brachimetatarsia?

Quando Rivolgersi a un Medico?

Visita dottore

In presenza dei sintomi sopracitati e, appurato il disagio fisico, è consigliabile, se non obbligatorio, rivolgersi ad un medico.

Rivolgendosi ad un medico, infatti, sarà possibile fare una diagnosi che è fondamentale ai fini di un tempestivo intervento correttivo e per l’inizio della guarigione.

Dopo un esame fisico, l’anamnesi ed esami radiografici, si potrà determinare la patologia di cui si è afflitti. 

Se poi la diagnosi è quella di brachimetatarsia, si dovrà valutare, studiare e decidere che approccio adottare per affrontare la malattia.

Quando i trattamenti conservativi, come l’uso di ortesi plantari, scarpe idonee e fisioterapia, non risolvono il problema come auspicato, sarà necessario considerare il ricorso alla chirurgia.

L’intervento Chirurgico per la Brachimetatarsia

Chirurgia dottori

Approfondiamo adesso i vari step dell’intervento chirurgico per la brachimetatarsia.

Pianificazione Pre-operatoria

Questa fase iniziale è fondamentale per decidere quale tecnica chirurgica scegliere. 

La pianificazione pre-operatoria, infatti, prevede ulteriori esami del sangue e radiografici per il metatarso colpito, ma anche una valutazione della salute generale del paziente

In base alla salute generale del paziente, alle sue aspettative e alla gravità della brachimetatarsia, si valuterà insieme al medico quale tipologia di intervento chirurgico scegliere.

Tecniche Chirurgiche

Fondamentalmente esistono due principali tecniche chirurgiche per curare la brachimetatarsia. 

La prima è l’osteotomia a scorrimento (o allungamento), che prevede il taglio del metatarso corto in due sezioni, in cui all’interno viene inserito osso sintetico o prelevato dal paziente stesso ed un dispositivo di fissazione. Questo dispositivo serve a stabilizzare il metatarso che è stata allungato, finché non si giunge alla guarigione.

Anche se è una procedura rapida che assicura l’allungamento del metatarso, è piuttosto invasiva, ma con tempi di recupero relativamente brevi.

La seconda procedura è la distrazione osteogenetica, che si serve di dispositivi di distrazione detti “distrattori”. Un dispositivo di fissazione esterna viene fissato al metatarso interessato; questo distrattore serve ad allungare gradualmente il metatarso, venendo regolato giorno per giorno dal paziente o dal medico.

Questa procedura assicura un allungamento maggiore del metatarso e un adattamento graduale dei tessuti molli, anche se con tempi di procedura e recupero più lunghi rispetto all’osteotomia.

Il Recupero

Subito dopo l’intervento, si dovrà stare a riposo con il piede immobilizzato

Per evitare di stressare il piede e non poggiarvi peso, sarà necessario usare stampelle e non fare inutili sforzi.

Bisognerà sempre seguire le indicazioni del medico, senza prendere iniziative personali che potrebbero compromettere la buona riuscita dell’intervento e la salute del piede.

Riabilitazione

La riabilitazione è una delle fasi più importanti per far sì che l’intervento raggiunga i risultati sperati. 

Questa fase così importante ha le sue regole e i suoi step da seguire, che possono essere così elencati:

  • Valutazione Iniziale: in cui il medico e il fisioterapista, valutando le condizioni del paziente, definiscono gli obiettivi;
  • Esercizi di Forza: per poter procedere con gli altri esercizi e terapie, sarà fondamentale incrementare la forza muscolare del piede e della caviglia, seguendo esercizi specifici indicati dal medico;
  • Miglioramento della Flessibilità: stretching per aiutare a migliorare la flessibilità dei tendini e dei muscoli del piede, riducendo la rigidità post-operatoria;
  • Rieducazione alla Deambulazione: consiste nell’imparare a camminare correttamente per migliorare la postura, la camminata e l’equilibrio;
  • Esercizi di Propriocezione: per ripristinare la capacità del piede di percepire la posizione e il movimento in maniera corretta, per evitare futuri infortuni;
  • Controllo del Dolore e del Gonfiore: massaggi e tecniche di gestione del dolore e del gonfiore per combattere i sintomi che potrebbero palesarsi dopo l’intervento;
  • Monitoraggio e Adattamento del Programma: in base ai risultati ottenuti, il fisioterapista adatterà gli esercizi del programma per progredire verso la guarigione.

Tempi di Recupero

Come per qualsiasi altro intervento, i tempi di recupero post-operatori, variano in base alla tecnica chirurgica affrontata, alle condizioni del paziente e alla sua risposta alla riabilitazione.

Generalmente, però, i tempi di recupero possono varia dai 2 mesi ai 6 mesi.

È fondamentale, sempre, tenersi in contatto con medico e fisioterapista, per monitorare costantemente i progressi e scongiurare eventuali complicazioni.

Complicazioni della Brachimetatarsia

Complicazioni della Brachimetatarsia

Sottoponendosi all’intervento per la brachimetatarsia, si dovrà tenere in conto il rischio di complicazioni.

I rischi dell’intervento per la brachimetatarsia, possono essere divisi un due macro categorie: rischi dell’intervento in sè e complicazioni a lungo termine.

Tra i rischi dell’intervento in sè, sono da citare:

  • reazioni allergiche all’anestesia;
  • sanguinamenti;
  • infezioni;
  • complicazioni dovute ai dispositivi di fissazione;
  • il non ottenimento dell’allungamento desiderato.

Per quanto riguarda per complicazioni a lungo termine, invece, si contano la rigidità muscolare, il dolore persistente e la necessità di dover sottoporsi ad altri interventi correttivi.

Tutte queste complicazioni possono essere tranquillamente gestite e risolte, basta monitorare la guarigione e tenersi sempre in contatto con i medici, così da poter intervenire in tempo se qualche complicazione dovesse presentarsi.

Vantaggi di scegliere SmartHallux per l’intervento

chirurghi

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Scegliere SmrtHallux, infatti, significa poter beneficiare di un approccio a 360° che combina chirurgia, fisioterapia e supporto psicologico.

Tutto ciò assicura che ogni aspetto della patologia e della guarigione del paziente venga trattato e monitorato con estrema attenzione e cura, portando a risultati ottimali..

SmartHallux, inoltre, si distingue per l’utilizzo di tecniche chirurgiche meno invasive e all’avanguardia. Basta citare l’impiego di sistemi di distrazione di ultima generazione e materiali biocompatibili che favoriscono una guarigione rapida e sicura. 

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