L’alluce valgo è una patologia del piede molto diffusa.
Visivamente, l’alluce valgo, si presenta come uno spostamento verso l’esterno della base dell’alluce, con la conseguente deviazione della punta del dito stesso verso l’interno del piede, andando a comprimere le altre dita.
Questa condizione, che colpisce soprattutto le donne, provoca un forte dolore e una conseguente limitazione del movimento dell’alluce. Nei casi più gravi ne risente l’intero piede e la postura corporale, diventando una vera e propria malattia invalidante.
Vediamo, quindi in questo articolo intitolato “intervento per l’alluce valgo”, quando ricorrere alla chirurgia, in cosa consista l’intervento e, soprattutto, a chi affidarsi.
Quando ricorrere all’intervento chirurgico?
Per curare questa patologia si ricorre spesso alla chirurgia.
L’intervento tradizionale all’alluce valgo si svolge tramite osteotomia che ha l’obiettivo di riallineare l’alluce. È un intervento piuttosto semplice e veloce che viene fatto per lo più in day hospital.
Attenzione però, perché esistono anche dei trattamenti conservativi che possono evitare che la condizione dell’alluce valgo peggiori. Chi si affida alla chirurgia, difatti, sono quei pazienti che non hanno ottenuto i risultati sperati con le tecniche conservative e di cui la qualità di vita è notevolmente peggiorata.
Esistono dei casi in cui, però, il paziente potrebbe non essere idoneo all’intervento.
L’intervento all’alluce valgo può risultare particolarmente pericoloso per alcune tipologie di pazienti, soprattutto per quelli che hanno anche altre patologie. Ci si riferisce ai pazienti: diabetici, persone in sovrappeso, i fumatori accaniti e per chi soffre di artrite reumatoide. Si fa particolare attenzione a queste tipologie di pazienti, considerati a rischio.
Vantaggi e svantaggi dell’intervento chirurgico tradizionale
Come per qualsiasi altro intervento chirurgico, anche l’intervento tradizionale all’alluce valgo possiede i suoi vantaggi, ma anche i suoi svantaggi.
Non si può fare a meno di citare il suo più grande vantaggio: la risoluzione definitiva della patologia. Tale risoluzione definitiva ha come conseguenza naturale la riduzione, nonché spesso la scomparsa totale del dolore.
Tutto ciò concorre a riprendere in mano la propria salute e ad accrescere la qualità della vita, che questa patologia tende ad abbassare.
Anche se l’intervento all’alluce valgo è spesso consigliato, non ci si può esimere dall’elencare anche gli svantaggi.
I tempi di recupero, per chi ha a cuore la propria routine, non sono dei più veloci. Infatti, dopo l’operazione, per almeno 2 settimane, il paziente dovrà stare a riposo. Si potrà poi cominciare a muoversi e a camminare, ma rigorosamente con l’ausilio di stampelle e scarpe ortopediche.
Non è solo il tempo di recupero a presentarsi come possibile svantaggio, ma anche i possibili rischi non sono da sottovalutare.
È sempre possibile seppur raro il rischio di sviluppare infezioni, ma anche quello di incorrere nel difetto della calcificazione dell’osso, che potrebbe non saldarsi correttamente.
I rischi e gli svantaggi, però, non devono far demordere il paziente. Affidandosi a chirurghi validi, seguendo le terapie e con i giusti accorgimenti, l’intervento all’alluce valgo può essere la giusta soluzione a questa patologia debilitante.
Come prepararsi all’intervento
Scelto di affidarsi alla chirugia, ci si dovrà preparare all’intervento.
Almeno 1 o 2 mesi prima dell’intervento verrano svolte le visite di routine, che prevedono sia l’analisi delle condizioni dell’alluce che quelle in generale del paziente.
Fondamentale è fare l’RX del piede interessato, che si dovrà poi portare con se il giorno dell’intervento.
Esistono poi farmaci di cui non si può interrompere la somministrazione, mentre ne esistono altri che devono essere smessi.
I farmaci per la malattie gastrointestinali, cardiopatiche, endocrine e metaboliche, ad esempio, rientrano in quei farmaci di cui l’assunzione non va assolutamente interrotta.
L’assunzione, invece, di farmaci coagulanti, ad esempio, di solito va interrotta o diminuita. La decisione spetta al medico curante che, conoscendo il quadro clinico del paziente, può decidere di interrompere la somministrazione per un determinato periodo, diminuire le dosi o sostituire i farmaci.
Inoltre è obbligatorio il digiuno dalla mezzanotte della sera prima del giorno dell’intervento.
È sempre bene non prendere iniziative personali, affidarsi al parere dei medici curanti è sempre l’opzione migliore.
L’intervento chirurgico tradizionale all’Alluce Valgo
Scendiamo nel dettaglio e vediamo in cosa consiste l’intervento chirurgico tradizionale all’alluce valgo.
Mezz’ora prima dell’inizio dell’inizio dell’operazione il paziente viene anestetizzato. L’anestesia può essere totale o locale, in base al quadro clinico del paziente.
Il chirurgo procede poi all’incisione del piede, precisamente sulla parte interessate, ovvero l’alluce.
Una volta difronte alla sporgenza ossea dell’alluce, si procede con la rimozione della stessa, a cui segue il riposizionamento dell’alluce e il fissaggio di questo, tramite placche o viti.
Dopo aver anche riallineato i tendini e la capsula articolare, si procede con la sutura dell’incisione.
L’operazione, compresa di fase anestetica, dura dalle 1 alle 2 ore.
Il post-operatorio
A seguito dell’operazione si dovrà seguire la giusta terapia indicata dal medico.
Inizialmente si dovrà stare a riposo, per almeno 2 settimane, e ci si potrà muovere solo con l’aiuto di stampelle e scarpe ortopediche.
Alla prima visita di controllo post-operatoria si effettuerà la rimozione dei punti e dopo più di un mese, circa 35 giorni, ci si potrà liberare delle scarpe ortopediche e sostituirle con altre che dovranno essere per forza di cause larghe e comode.
Dopo circa 2 mesi, poi, sarà possibile cominciare anche a fare attività fisica, ma in maniera moderata. A 4 mesi dall’intervento si potrà finalmente ricominciare la normale routine; ad esempio, per le donne, sarà possibile indossare nuovamente le scarpe con il tacco.
Si sottintende che tutto ciò sarà possibile se, e solo se, si seguirà il percorso terapeutico e la fisioterapia necessaria per guarire del tutto.
Risultati e complicazioni
Avendo optato per la soluzione chirurgica, è normale che il paziente si aspetterà i risultati migliori: una completa guarigione, la sparizione del dolore e un’estetica ottimale.
Ed è esattamente ciò che l’intervento promette di fare: risolvere il problema dell’alluce valgo e riappropriarsi della propria salute.
Come abbiamo già accennato, però, l’intervento, come tutti d’altronde, può portare con se sia la soluzione definitiva che alcune complicazioni e disagi.
Infezioni e difetti di calcificazione dell’osso sono le complicazioni più comuni a seguito di questo intervento.
Non bisogna però arrendersi o spaventarsi.
Le complicazioni e i disagi vengono già messe in conto dai medici e chirurghi, per questo esistono anche delle terapie adeguate per gestirle.
Dopo l’intervento, infatti, si potrà avere un certo gonfiore, o anche sanguinamento che potrebbe sporcare la medicazione post-operatoria. Per entrambi questi disagi si consiglia di tenere il piede a riposo ferreo, sollevato e confortato da impacchi freddi.
Una complicazione possibile a seguito dell’intervento potrebbe essere il manifestarsi del valgismo fisiologico: una condizione per cui un’articolazione (in questo caso probabilmente il ginocchio) tenda a inclinarsi verso l’interno del corpo. Avvisando il medico dopo i primi sintomi, sarà lui stesso a somministrare una terapia adeguata.
SmartHallux: una tecnica innovativa
SmartHallux vanta la presenza di un team di chirurghi specializzati e professionali, guidati dal Dr. Luigi Manzi, chirurgo di fama internazionale.
La tecnica di intervento all’alluce valgo sviluppata da SmartHallux, si prensenta come mini-invasiva, funzionale e con tempi di recupero brevi.
Grazie alle tecniche innovative, alla professionalità e competenza del team, nonché all’ultilizzo di strumenti di ultima generazione, Smarthallux si impone come leader nel settore della cura delle patologie di piedi e caviglie.
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