Chirurgia mini-invasiva per il Morbo di Haglund: una nuova frontiera

chirurgia piede

Il Morbo di Haglund è una patologia che riguarda il tessuto molle intorno al tallone, caratterizzata da infiammazione. In passato, per trattare il Morbo di Haglund serviva un intervento chirurgico con metodologie complesse e talvolta invasive. Oggi viene usata la chirurgia mini-invasiva per il Morbo di Haglund, la quale ha aperto a nuove frontiere per gestire questa condizione. 

Questa metodologia consente di recuperare in minor tempo, oltre a ridurre il dolore post-operatorio. Quindi, i pazienti adesso hanno una soluzione più rapida e meno traumatica rispetto alle precedenti procedure. Andiamo a vedere come la chirurgia mini-invasiva sta trasformando il trattamento del Morbo di Haglund.

Come funziona la chirurgia mini-invasiva?

Chirurgia dottori

L’intervento chirurgico per il Morbo di Haglund tramite la chirurgia mini-invasiva viene effettuato tramite delle piccole incisioni, che non superano quasi mai pochi millimetri. Usando la strumentazione specializzata e alcune tecniche avanzate, il chirurgo riesce a ridurre la dimensione della borsa infiammata, che si trova proprio dietro al calcagno, con piccolissime incisioni, asportando anche l’osso in eccesso che causa spesso la patologia. 

Spesso, a guidare il chirurgo sono delle tecniche di visualizzazione, come l’ecografia o la risonanza magnetica. Entrambe permettono di localizzare con precisione l’area da trattare prima dell’intervento, e garantiscono una maggior precisione durante l’operazione.

Morbo di Haglund e intervento chirurgico non invasivo: i vantaggi

Ritorno allo svolgimento delle attività quotidiane

I vantaggi della chirurgia mini-invasiva sono diversi. Tra questi, la notevole riduzione del dolore post-operatorio, rischi minori di complicazioni (danni ai tessuti intorno, infezioni, ecc.) e recupero più veloce. 

Inoltre c’è una minore perdita di sangue durante l’intervento, consentendo ai pazienti di tornare alle loro attività quotidiane molto prima del previsto. Altro vantaggio sono le cicatrici, molto meno evidenti, quindi nessun deturpamento estetico. 

Passaggi principali dell’intervento chirurgico mini-invasivo

L’intervento chirurgico per il Morbo di Haglund tramite la chirurgia mini-invasiva viene praticato attraverso alcuni passaggi. In primis, il paziente viene somministrata l’anestesia locale o generale, a seconda del caso. Successivamente, il chirurgo pratica delle piccole incisioni sul tallone per accedere alla borsa infiammata ed all’osso in eccesso (esostosi). 

Aiutandosi con strumenti miniaturizzati, il chirurgo va a ridurre o a rimuove la borsa infiammatoria e qualsiasi altro tessuto osseo in eccesso che potrebbe causare attrito contro la scarpa. In ultimo, le incisioni vengono suturate con molta cura in modo da rendere poco evidenti le cicatrici.

Tempo di recupero e prognosi post-operatoria

Recupero e riabilitazione

Per quanto riguarda i tempi di recupero, di solito avvengono in modo rapido. Tanti pazienti riescono a camminare usando scarpe speciali già il giorno successivo l’operazione. Il recupero completo, però, richiede alcune settimane. 

Il follow-up prevede delle visite regolari per monitorare il progredire della guarigione e per assicurarsi che ci siano delle complicazioni. La maggior parte dei pazienti riesce a riprendere le normali attività senza sentire dolore nel giro di poche settimane. Col passare dei mesi, il miglioramento diventerà sempre più evidente. 

Intervento chirurgico per il Morbo di Haglund: risultati e studi

mini-invasiva per il Morbo di Haglund

Diversi studi hanno dimostrato l’efficacia della chirurgia mini-invasiva per il trattamento del Morbo di Haglund. Ad esempio, in uno studio condotto su trenta pazienti, si è scoperto che il 90% di loro ha mostrato un enorme miglioramento nel ridurre il dolore. Questi pazienti sono riusciti a recuperare la mobilità a soli trenta giorni dall’intervento.

Conclusioni

chirurghi

Questo metodo di intervento chirurgico per il Morbo di Haglund è senza dubbio innovativo. L’approccio meno invasivo garantisce una notevole diminuzione del dolore post-operatorio, facilitando di gran lunga il recupero della mobilità, oltre che scongiurare il rischio di complicazioni. 

Tutto questo si deve al progredire della tecnologia medica e in generale, ma anche alle capacità e all’esperienza dei chirurghi. Optare per l’intervento mini-invasivo per risolvere il Morbo di Haglund è senza dubbio la scelta migliore per chi soffre di questa patologia in diversi aspetti invalidante.

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