Le nostre ossa e le articolazioni possono essere interessate da una condizione clinica che prende il nome di osteofitosi marginale, caratterizzata dalla presenza di escrescenze e piccoli speroni, denominati osteiti, che si formano lungo i margini articolari delle ossa. Queste escrescenze possono essere piccole e asintomatiche, oppure possono essere più grandi e causare dolore, rigidità e difficoltà di movimento. Generalmente si tratta di una patologia praticamente asintomatica, ma può destare qualche preoccupazione in alcuni casi specifici.
Quando, per esempio, queste escrescenze ossee si sviluppano lungo i bordi delle articolazioni, parliamo di osteofitosi marginale, un fenomeno che, a causa del fatto che gli osteofiti sono orientati verso l’esterno ed entrano in contatto con altri tessuti, può rivelarsi doloroso e limitare la mobilità.
L’osteofitosi marginale è più comune nelle persone anziane, ma può verificarsi anche in persone più giovani.
Le cause e i sintomi dell’osteofitosi marginale
Tra le cause più importanti della formazione di osteofiti ci sono problemi congeniti, invecchiamento, artrosi, traumi, postura errata. Spesso si tratta di una combinazione tra questi fattori. L’osteofitosi non è un problema che coinvolge esclusivamente i piedi, ma può colpire diverse articolazioni (ginocchio, anca, mano, collo) e, a seconda dell’orientamento degli osteofiti, che possono essere rivolti verso l’interno oppure verso l’esterno, si parla di osteofitosi centrale oppure di osteofistosi marginale. Quest’ultima è spesso il risultato di una condizione di artrosi avanzata, una degenerazione della cartilagine che porta alla formazione di speroni ossei. In altri casi, questa patologia può svilupparsi in seguito a traumi articolari e/o usura delle articolazioni che favoriscono lo sviluppo di osteofiti.
Sebbene sia complesso individuare una sintomatologia specifica, in alcuni casi i principali segnali di allarme possono manifestarsi in diverso modo, a seconda della localizzazione degli osteofiti. I sintomi più comuni includono dolore, rigidità, difficoltà di movimento e gonfiore. L’osteofistosi marginale può comportare:
- Dolore che tende a peggiorare durante il movimento dell’articolazione e che, nei casi più gravi, può prolungarsi anche quando si è a riposo;
- Rigidità e progressiva perdita di articolarità;
- Debolezza muscolare e formicolii, soprattutto se gli osteofiti sono molto grandi e provocano una compressione dei nervi.
Gli osteofiti, inoltre, possono interferire con i tendini o con i legamenti circostanti, causando infiammazione e dolore diffuso.
Come scoprire l’osteofitosi marginale e quali sono i trattamenti per curarla
Quando si sospetta di avere l’osteofitosi marginale e la (probabile) presenza di osteofiti interferisca con la propria quotidianità, è opportuno rivolgersi a un medico per una diagnosi e un piano di trattamento. Una radiografia (RX) è sufficiente per mettere in evidenza i segni caratteristici dell’osteofitosi marginale, vale a dire la formazione di piccoli speroni ossei. A seconda della gravità dei sintomi e dall’impatto di questa patologia sulla qualità della vita del paziente, si può scegliere di effettuare alcuni trattamenti conservativi (specie nei casi meno gravi) utili alla correzione della causa e che consistono nella somministrazione di infiltrazioni locali di cortisone e nell’assunzione di farmaci antidolorifici non steroidei per ridurre il dolore e l’infiammazione e lo svolgimento di esercizi di fisioterapia specifici per recuperare forza e flessibilità e, al tempo stesso, ridurre la rigidità della parte del corpo coinvolta.
Quando però i piccoli speroni ossei si sviluppano lungo i bordi delle articolazioni, è molto probabile che si possa avvertire un dolore persistente, causato dalla compressione dei nervi. Nei casi di osteofitosi marginale può essere necessario un intervento per rimuovere chirurgicamente gli osteofiti, seguito da un periodo di riabilitazione per ripristinare la piena funzionalità dell’articolazione.
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