Piede piatto nell'adulto, o Sindrome pronatoria

Metodo SmartHallux®

Tra le problematiche che colpiscono il piede, una delle più comuni è la sindrome pronatoria, conosciuta comunemente anche come “piede piatto”.

Smarthallux ti spiega

Tutto quello che devi sapere
sul piede piatto o sindrome pronatoria

Cosa significa piede piatto?

Il piede piatto è una alterazione anatomica e funzionale del piede nella quale si ha la diminuzione o la scomparsa della volta plantare e, quindi, un aumento della superficie di contatto del piede con il suolo.

 

Il piede piatto può avere conseguenze nell’adulto come una lesione del tendine tibiale posteriore oppure una patologia a carico delle articolazioni sottoastragalica e astragalo-scafoidea e, nei casi più importanti, a ripercussioni anche a carico del ginocchio dell’anca e della schiena.

 

Si tratta di una patologia multifattoriale, causata cioè sia da fattori genetici che da fattori ambientali. La patologia si presenta con alterazioni ossee, articolari, legamentose e tendinee, e si manifesta di solito con dolore e disfunzione, se non addirittura rottura, del tendine tibiale posteriore, il “filo” collegato al sistema nervoso centrale che ha il compito di regolare il corretto funzionamento del piede.

A cosa è dovuto il piede piatto?

La patologia è causata da una alterazione di alcune articolazioni del piede che spesso comportano anche una disfunzione del tendine tibiale posteriore. Il tallone tende a deviare verso l’esterno e vengono ad alterarsi la conformazione dell’arcata mediale, che si traduce in un aumento dell’impronta sul terreno, visibile ad esempio quando si cammina sulla sabbia. Bisogna sottolineare che non sempre questa condizione può essere considerata una vera e propria patologia. 

Ci sono molti esempi di persone che hanno un piede piatto senza subire disfunzioni. Basti pensare, per fare un esempio, al velocista giamaicano Usain Bolt, l’uomo più veloce del mondo. Il piede infatti ha una funzione dinamica e deve essere fisiologicamente piatto nella fase di appoggio per “ammortizzare” il peso del corpo e diventare cavo nella fase di spinta per massimizzare la forza di spinta del tricipite surale. I problemi dovuti a questa anomala conformazione del piede sorgono solo quando la sindrome diventa sintomatica e quindi patologica, perché vengono a mancare i meccanismi di compenso e si generano dolore e instabilità.

Diagnosi del piede piatto

Per formulare una diagnosi è fondamentale una visita specialistica.

Lo specialista ortopedico è in grado di diagnosticare un “piede piatto” semplicemente osservando il paziente mentre cammina a piedi nudi.

Per porre una diagnosi e per decidere il percorso terapeutico del paziente, il medico si avvale dell’ausilio di una radiografia di entrambe i piedi in carico. Si tratta di un esame eseguito con il paziente in piedi, perché è in piedi che il piede lavora. La risonanza magnetica (RM) è una indagine che lo specialista può richiedere in caso particolari.

Terapia conservativa

Nel paziente che non è candidabile o che rifiuta l’intervento chirurgico, l’utilizzo dei plantari, associato a terapie fisiche come ad esempio la TecarTerapia e a farmaci antinfiammatori può aiutare a trovare un compenso e quindi a tenere sotto controllo la sintomatologia. Può, in poche parole, aiutare le articolazioni ed i tendini sofferenti a lavorare in maniera più corretta dal punto di vista biomeccanico, senza però risolvere il problema all’origine. Questo obiettivo può essere raggiunto solo con un intervento chirurgico, la cui tipologia varia a seconda della deformità in atto, dall’ dei tendini interessati, dal fatto che le articolazioni coinvolte siano più o meno degenerate e soprattutto dall’età del paziente.

Piede piatto dell’adulto: l’ intervento chirurgico

La chirurgia del piede piatto nell’ adulto mira alla correzione di tutte le deformità per ottenere un piede “plantigrado”, nel quale, in pratica, l’appoggio del piede sia fisiologico, attraverso l’esecuzione di osteotomie, artrodesi, transfer ed allungamento dei tendini.

 

L’obiettivo di SmartHallux è quello di rivoluzionare la cura della sindrome pronatoria e di tutte le più comuni patologie del piede e della caviglia. Per raggiungere questo traguardo adottiamo le migliori tecniche chirurgiche, presidi ortopedici, strumentari e materiali presenti sul mercato.

Ci proponiamo come una sanità privata ad un costo accessibile e finanziabile. La sanità pubblica e convenzionata hanno purtroppo dei limiti di spesa che pongono limiti all’utilizzo di materiali, strumentari e strutture e dei tempi di attesa troppo lunghi.

Con SmartHallux avrai accesso ai migliori trattamenti possibili, in strutture di eccellenza e senza dover aspettare i tempi della sanità pubblica.

Le tecniche chirurgiche hanno subìto una importante evoluzione rispetto al passato, a partire dall’anestesia e dal controllo del dolore post-operatorio.

Perché scegliere SmartHallux?

I nostri medici guidati dal Dr Manzi hanno una vasta esperienza nel trattamento della sindrome pronatoria o piede piatto dell’adulto con una percentuale di pazienti soddisfatti elevatissima.

I segreti dei nostri successi sono dovuti all’utilizzo delle migliori tecniche chirurgiche, anestesiologiche, all’utilizzo di materiali all’avanguardia e di altissima qualità.

 

I tempi di attesa per un intervento di sindrome pronatoria con il SSN possono essere molto lunghi, variando da regione a regione e da struttura a struttura. In alcuni casi, l’attesa può essere di diversi mesi o addirittura anni. SmartHallux offre la possibilità di accedere all’intervento in tempi più rapidi, evitando le lunghe liste d’attesa.

+39 02 400 443 60

L’ anestesia

L’ anestesia che utilizziamo noi di SmartHallux per questo tipo di patologia prevede una sedazione associata ad una anestesia locale. La sedazione consente al paziente di respirare autonomamente evitando i rischi dell’anestesia generale e dell’anestesia spinale e di essere minimamente invasiva rispetto alle altre tecniche anestesiologiche evitando inoltre l’uso del catetere talvolta necessario in seguito ad anestesia spinale.

Complicazioni e rischi dell'intervento

I rischi e le complicanze legate all’intervento chirurgico di correzione del piede piatto nell’adulto sono molto rari, soprattutto con la chirurgia mininvasiva che utilizziamo.  Essi includono emorragie, reazioni allergiche, infezioni, trombosi venose profonde, embolie e complicanze cutanee, lesioni nervose con perdita della sensibilità, dolore persistente in corrispondenza della cicatrice, rigidità articolare e pseudoartrosi.

Il recupero

I tempi di recupero variano a seconda del tipo di intervento eseguito. In seguito all’intervento per piede piatto nell’adulto, il paziente deve indossare uno stivaletto gessato per un periodo di circa 4 settimane, sul quale può appoggiare tutto il peso del corpo. Dopo 45 giorni dall’intervento chirurgico il paziente può tornare a camminare senza ausili e a guidare. Per quanto riguarda la ripresa delle attività sportive, i tempi sono un po’ più lunghi: per quelle a basso-medio impatto devono essere trascorsi almeno 50 giorni e per quelle “da contatto” almeno 90 giorni dall’esecuzione dell’intervento».

Quanto costa?

Per quanto riguarda i costi, l’intervento per la correzione del piede piatto può variare in base alla tecnica utilizzata, alla complessità del caso e alla struttura sanitaria in cui viene eseguito. In genere, il costo medio si aggira intorno ai 9-10.000 euro. Presso SmartHallux, grazie alla tecnica avanzata utilizzata e alla collaborazione con diverse cliniche, è possibile ottenere un prezzo decisamente più competitivo.

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Domande frequenti

Esistono diverse opzioni per prenotare una visita con il Dr. Manzi.

Il Dr Manzi visita in studi medici che collaborano con SmartHallux situati a Roma, Milano e Napoli

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