Per i pazienti che soffrono di gravi patologie o traumi alla caviglia, spesso, la protesi di caviglia, rappresenta l’unica soluzione definitiva per risolvere il problema.
Se i trattamenti conservativi o i vari interventi chirurgici non ridanno la giusta mobilità alla caviglia e la conseguente serenità al paziente, anche i medici esperti consigliano la sostituzione dell’articolazione con una protesi di caviglia.
Bisogna sapere, però, che esistono diverse tipologie di protesi di caviglia, che variano sia per composizione che per modalità di intervento.
In questo articolo cercheremo di fare una panoramica sulle diverse tipologie di protesi di caviglia, affinché ogni paziente, sempre sotto consulenza di un medico specialista, possa informarsi e prendere la giusta decisione.
Le diverse tipologie di protesi di caviglia
Come anticipato, esistono diverse tipologie di protesi di caviglia, studiate e costruite per sostituire l’intera, o una parte, dell’articolazione e della funzionalità della caviglia.
I principali fattori che diversificano i tipi di protesi sono: materiale, struttura e metodo di sostituzione.
Scendiamo nel particolare, dunque, e scopriamo quali sono le più comuni e utilizzate tipologie di protesi di caviglia.
Protesi a due componenti
Queste prime protesi si caratterizzano per la loro struttura che comprende due parti.
Queste componenti principali di cui si compone la protesi sono:
- tibiale: situata sulla parte inferiore della tibia;
- astragalica: fissata all’astragalo, ovvero quell’osso che si articola con la tibia.
Queste due parti sono di solito prodotte in metallo, come il titanio o il cobalto-cromo, con una parte in poliestere fissata alla componente tibiale. Non solo le parti stesse sono così prodotte, ma anche le superfici di contatto tra i due. Questa composizione permette, però, sì una buona stabilità e durata, ma anche una mobilità limitata per alcuni modelli di protesi.
Protesi a tre componenti
A differenza della prima, questa protesi include anche un terzo elemento che è una parte mobile. Tale parte mobile è denominata “inserto di polietilene” ed è situata tra le due componenti: quella tibiale e quella astragalica.
Proprio grazie a questo inserto in polietilene, si ottiene una maggiore mobilità e anche una distribuzione del peso corporeo più bilanciato tra la componente astragalica e quella tibiale.
A differenza della protesi a due componenti, questa a tre potrebbe avere una durata leggermente inferiore, a causa della più facile usura del polietilene.
Protesi a doppia mobilità
Queste speciali e complesse protesi combinano la tecnologia sia delle protesi a due che a tre componenti, dovendo includere così un doppio meccanismo di movimento.
Cosa si intende per doppio movimento?
Il doppio movimento prevede un primo movimento tra la componente tibiale e l’inserto in polietilene, accostato al secondo movimento tra l’inserto osseo e la componente astragalica.
Uno dei vantaggi che dà la scelta di questa protesi a doppia mobilità è sicuramente una mobilità maggiore rispetto alle altre protesi, nonchè anche una buona stabilità.
Protesi cementate
Quando si è soggetti, ad esempio, a osteoporosi e quindi la stessa qualità ossea è danneggiata, è consigliabile optare per le protesi cementate.
Queste protesi sono costituite da un cemento chirurgico speciale che fissa la protesi stessa all’osso. Il cemento chirurgico speciale è ottimo per assicurare la stabilità dell’impianto e la durata dello stesso.
Protesi non cementate
A differenza di quelle cementate, le protesi non cementate, invece, piuttosto che fissare la protesi, favoriscono la crescita naturale dell’osso attorno alla protesi stessa.
Questa crescita naturale viene favorita dagli speciali rivestimenti a superficie porosa, che servono proprio a facilitare la crescita naturale dell’osso.
Le protesi non cementate sono consigliate ai pazienti più giovani o comunque con una qualità ossea non compromessa, potendo garantire una durata più lunga rispetto alle altre protesi.
Protesi ibride
Come le protesi a doppia mobilità, le protesi ibride combinano gli elementi delle protesi cementate e quelle non cementate.
Ciò prevede, quindi, l’impiego di diversi materiali nella stessa protesi.
Per fare un esempio pratico: in una protesi ibrida potrebbe esserci la componente astragalica non cementata (per aiutare l’integrazione ossea) e la componente tibiale cementata (per avere più stabilità).
Grazie al suo essere composta da diversi materiali, la scelta di una protesi ibrida è vantaggiosa sia per la stabilità che garantisce, per la percentuale ridotta del rischio di fallimento della protesi stessa, nonché per la sua più facile adattabilità dovuta proprio alla sua natura ibrida.
Protesi personalizzate
Come indica la stessa denominazione, le protesi personalizzate sono studiate, progettate e realizzate appositamente per il paziente da trattare.
Tramite delle scansioni 3D della caviglia del paziente che dovrà essere operato, verranno create delle protesi personalizzate, per l’appunto, che dovranno sposare alla perfezione l’anatomia dell’articolazione della caviglia del paziente.
Essendo personalizzate e realizzate su misura per ogni paziente, le protesi personalizzate migliorano la stabilità della caviglia e riducono i rischi e problemi post-operatori.
Scelta del tipo di protesi
Dopo aver elencato i vari tipi di protesi di caviglia, sarà bene capire come scegliere quella più adatta al problema sviluppato all’articolazione.
Per scegliere la protesi di caviglia adatta al proprio problema all’articolazione, esistono diversi fattori da tenere in considerazione.
Vale la pena elencare i più importanti, che sono:
- Lo stato della caviglia e delle ossa dell’articolazione: quando i danni ossei sono molto gravi o se si è affetti da osteoporosi, sarebbe giusto optare per una protesi di caviglia cementata.
- La presenza di una malattia associata e altre patologie preesistenti:come per qualsiasi altro intervento o trattamento per curare qualsivoglia patologia, la presenza di altre malattie o condizioni di salute, per forza di causa, influenzano la scelta della giusta protesi; è bene quindi rivolgersi sempre ad un medico per avere un quadro clinico totale del paziente e valutare come agire.
- Lo stile di vita del paziente: ogni paziente ha uno stile di vita diverso alla quale ne consegue un diverso livello di mobilità; quindi, in base alle esigenze di vita di ogni paziente si dovrà scegliere una protesi che ne segua la natura; ad esempio, per un paziente dedito all’attività fisica sarà più consono l’impianto di una protesi che garantisca mobilità e durata (come una protesi non cementata).
- L’età del paziente: che influisce sempre in qualsiasi tipologia di intervento; ai pazienti più giovani, ad esempio, con una buona qualità ossea, sarà consigliata la scelta di protesi a doppia mobilità o non cementate.
Tutti questi fattori aiutano a valutare quale sia la scelta migliore di protesi di caviglia da fare. Ciò non toglie che la decisione finale dovrà sempre e comunque essere presa con l’aiuto e il supporto di un chirugo specialista che guiderà il paziente durante tutto il percorso di scelta, innesto e recupero.
SmartHallux e le protesi di caviglia
Nel momento in cui si prende in considerazione l’innesto di una protesi di caviglia, si dovrà consultare un medico specialista che possa seguire e guidare tutto il processo.
In questo, SmartHallux si impone come leader del settore. Grazie alla grande esperienza e professionalità, nonché alla sapiente guida del Dr. Luigi Manzi, il team di chirurghi specialisti di SmartHallux garantisce il massimo della qualità e professionalità che un paziente possa augurarsi.
Molti pazienti che si sono sottoposti all’intervento con protesi di caviglia con SmartHallux, testimoniano un netto miglioramento della proprio salute e qualità di vita.
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