Capire questo disturbo è il primo passo per sapere quando va operato il morbo di Haglund e come intervenire.
Il Morbo di Haglund è una condizione che, purtroppo, diverse persone conoscono fin troppo bene. Si tratta di una deformità ossea che si forma nella parte posteriore del tallone. Questa prominenza non solo provoca dolore, ma può anche scatenare l’infiammazione nella zona. Si manifesta con sintomi come:
- dolore al tallone, soprattutto dopo aver camminato;
- rossore e gonfiore nella parte posteriore del piede;
- difficoltà ad indossare certi tipi di calzature.
Sintomi del Morbo di Haglund
L’infiammazione cronica causata dal Morbo di Haglund può trasformare una semplice passeggiata in una vera e propria maratona di dolore. Come riconoscerlo? Vediamolo insieme.
Segnali comuni
Ecco i segnali comuni che potrebbero far pensare alla presenza del Morbo di Haglund:
- Dolore al tallone: il dolore è il protagonista, e si fa sentire proprio dove si forma la protuberanza ossea.
- Gonfiore e arrossamento: un tallone gonfio e arrossato è un altro indizio che non va ignorato, soprattutto se si manifesta dopo l’attività fisica.
- Callosità e vesciche: il tallone diventa simile ad una cartina tornasole, dove si formano calli e vesciche.
Quando consultare un medico
Se i segnali sono persistenti e il dolore persiste tutto il giorno, potrebbe essere il momento di prendere appuntamento con il medico. Il consulto è indispensabile se si riscontra:
- difficoltà nel camminare o svolgere attività quotidiane;
- nessun miglioramento dopo aver provato rimedi casalinghi come ghiaccio, riposo e scarpe più comode.
- aumento graduale del dolore anche in assenza di attività fisica.
Quando considerare l’intervento chirurgico per il Morbo di Haglund
Se il riposo e gli esercizi non hanno risolto il problema, forse è il momento di guardare oltre e considerare l’intervento chirurgico per il Morbo di Haglund. Una scelta non facile, ma a volte necessaria per tornare a camminare normalmente.
Criteri per l’operazione
Non tutti i casi richiedono il bisturi, quindi quali sono i criteri per l’intervento chirurgico per il Morbo di Haglund? Eccoli:
- Dolore intenso e persistente: se il dolore è diventato insopportabile.
- Fallimento dei trattamenti conservativi: quando la terapia fisica, i farmaci antinfiammatori e altre opzioni conservative non sortiscono l’effetto desiderato.
- Evidente deformità del calcagno: protuberanza ossea ben sviluppata che non accenna a ridursi.
Tempistiche per la decisione
Prima di optare per l’intervento chirurgico, è importante valutare attentamente la tempistica. Ecco quando pensare seriamente all’operazione:
- Dopo mesi di trattamenti senza successo: non si parla di giorni, ma di mesi di tentativi inefficaci.
- Ripercussioni sulla vita quotidiana: quando si incontra difficoltà persino nel salire le scale o fare la spesa.
- Consulenza ortopedica: il parere dell’ortopedico specializzato può essere la chiave per prendere una decisione informata e sicura.
Procedura chirurgica
A volte, il Morbo di Haglund persiste. Se la terapia conservativa non basta e il dolore al tallone continua senza sosta, è il momento di prendere in considerazione l’intervento chirurgico. Nessun timore, perché i chirurghi hanno dalla loro tecniche moderne e spesso indolori per risolvere il problema.
Tecniche chirurgiche comuni
Alcune delle tecniche più utilizzate per sconfiggere il Morbo di Haglund sono:
- Rimozione dell’osso prominente: si tratta dell’asportazione della “gobba” ossea che causa irritazione.
- Osteotomia: se l’osso è il vero colpevole, si può ricorrere a un piccolo taglio per riallinearlo.
- Decorticazione del tendine d’Achille: una pulita al tendine per evitare ulteriore stress e infiammazioni.
L’intervento, di norma, non occupa una giornata intera. In media, la durata è di circa un’ora, e spesso può essere effettuato in regime di day hospital.
Possibili complicazioni post-operatorie
Come per tutti gli interventi chirurgici, anche quello per il Morbo di Haglund comporta dei rischi. Ecco quali sono le complicazioni più comuni:
- Infezioni: anche se raramente, alcuni germi potrebbero infettare la ferita.
- Dolore residuo: a volte il Morbo di Haglund lascia degli strascichi dolorosi, risolvibili con antinfiammatori e antidolorifici.
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