Riabilitazione tendine d’Achille

Riabilitazione tendine d'Achille

Il tendine d’Achille, che ha la funzione di connettere il tallone ai muscoli del polpaccio, è considerato il tendine più importante del corpo umano.

Fondamentale ed essenziale quanto vulnerabile e a rischio di lesioni, spesso il tendine d’Achille è soggetto a lesioni e rotture, motivo per cui i pazienti sono costretti a ricorrere alla chirurgia.

L’intervento al tendine d’Achille è sì fondamentale per la risoluzione di qualsivoglia problema, ma è altrettanto fondamentale seguire il giusto e migliore recupero post-operatorio possibile.

In questo articolo intitolato “Riabilitazione tendine d’Achille” indagheremo quelle che sono le migliori tecniche di recupero post-operatorio dell’intervento al tendine d’Achille, cosa comporta e come affrontare al meglio la riabilitazione. 

L’intervento al tendine d’Achille: cosa aspettarsi

Riabilitazione tendine d'Achille

Ancor prima di parlare di recupero post-operatorio, bisogna conoscere le implicazioni di sottoporsi all’intervento al tendine d’Achille.

Nel caso in cui il tendine d’Achille sia lesionato gravemente o rotto, l’intervento è considerato la risoluzione del problema, dal momento che ha lo scopo di ricostruire o riattaccare la parte lesionata, migliorando i risultati e rendendo più rapido il recupero. 

La maggior parte dei pazienti e dei chirurghi opta per le tecniche chirurgiche mini-invasive che sfruttano, per l’appunto, nuove tecniche e strumenti per praticare incisioni minime della parte interessata, così da rendere l’intervento il meno invasivo e deleterio possibile. 

Sia che si sia optato per una tecnica chirurgica mini-invasiva o classica, subito dopo l’operazione, l’area del tallone verrà comunque immobilizzata, tramite gesso o tutore. 

Questa fase di immobilizzazione favorisce una prima e fondamentale fase di guarigione che può variare dalle 2 alle 6 settimane, a seconda sia della gravità della lesione che della tipologia di intervento scelto. 

Le Fasi del Recupero: passo dopo passo

Ritorno allo svolgimento delle attività quotidiane

Come per qualsiasi altro intervento chirurgico, il recupero post-operatorio a seguito dell’intervento al tendine d’Achille richiede un periodo articolato in diverse e consequenziali fasi.

Approfondiamo adesso le diverse fasi, tenendo conto del fatto che ognuna di esse richiede impegno ed attenzione, tutto al fine di riottenere la completa mobilità della caviglia e i migliori risultati auspicabili.

Fase 1: Immobilizzazione e Riposo

Questa prima e fondamentale fase serve ad assicurare la massima protezione del tendine che è appena stato soggetto all’intervento.

Il tallone verrà immobilizzato tramite gesso o tutore, al fine di mantenere gamba e piede in una posizione stabile, neutra e priva di stress. 

In questa fase, con le più moderne tecniche chirurgiche che offrono una grande stabilità della ricostruzione, è possibile caricare una parte del peso corporeo sulla gamba e, quando a riposo, la gamba dovrà rimanere a sollevata, non solo per facilitare il flusso sanguigno ma anche per ridurre l’eventuale gonfiore post-operatorio. 

Durante la prima fase di immobilizzazione e riposo, che di solito dura dalle 2 alle 6 settimane, il medico, quando la situazione lo richiede, potrà anche valutare la prescrizione di farmaci antidolorifici ed antiedemigeni. 

Fase 2: Inizio della Mobilizzazione 

Trascorse le prime settimane di immobilità, si potrà cominciare, sempre sotto monitoraggio e dopo il permesso del medico chirurgo, a introdurre i primi esercizi di mobilizzazione di caviglia e piede

Questa  è una delle fasi più critiche del percorso di recupero. Il tendine, infatti, è ancora fragile a seguito dell’intervento, ma deve, al contempo, cominciare a riacquistare mobilità. Soprattutto per queste ragioni è, quindi, di fondamentale importanza tenersi in attiva comunicazione con il medico e seguire passo passo le sue indicazioni. 

Una volta avuto il consenso del medico, si potrà procedere con l’iniziale fisioterapia, fondamentale ai fini di un corretto e sano recupero. 

La fisioterapia sarà mirata e personalizzata; il paziente dovrà cominciare ad eseguire i giusti esercizi assegnati dallo specialista per poter riacquistare gradualmente la mobilità.

Durante questa delicatissima fase, che va circa dalla settimana 2-4 alla 6-8 settiman dopo l’intervento, il medico curante potrà anche consigliare l’uso di un tutore che dà sì la mobilità al paziente, ma ne tutela ulteriormente il tendine.

Fase 3: Recupero della Forza e della Funzionalità 

Trascorse le prime 6-12 settimane dall’operazione, in cui si è già cominciato a riacquistare la mobilità parziale della gamba, si potrà cominciare a recuperare la forza muscolare e la funzionalità del tendine.

Questa fase è abbastanza lunga, tanto da protrarsi fino a 24 settimane dall’intervento

La fisioterapia diventa più intensa e frequente e, dai semplici esercizi di mobilità, si passa a quelli di equilibrio e sforzo, fino ad arrivare alla camminata veloce.

In questa fase è importante non stressare troppo il tendine. L’obiettivo è sì quello di riacquistare forza muscolare, ma non per peggiorare la situazione, bensì per tornare il prima possibile alle attività quotidiane

Fase 4: Ritorno all’Attività Sportiva 

Trascorsi dai 4 ai 8 mesi dopo l’operazione, si potrà finalmente tornare non solo alle complete attività quotidiane, ma anche allo svolgere una corretta attività sportiva.

Ovviamente, il ritorno allo sport, varia in base alla gravità della situazione e alla salute generale del paziente. Entrambi i fattori vengono sempre valutati dal medico chirurgo e dal fisioterapista che ha seguito la terapia. 

Solo quando gli esperti avranno appurato il ripristino della stabilità del tendine e la riottenuta forza muscolare, si potrà finalmente riprendere a fare sport.

Allo sport vanno sempre poi affiancati gli esercizi di stretching e rinforzo, nonché l’uso di scarpe adeguate.

Qualche consiglio per un recupero ottimale

Persona che si riposa

Il recupero post-operatorio, oltre ad essere seguito e gestito dal medico e dal fisioterapista, può essere ulteriormente completato con degli accorgimenti a carico del paziente. 

Vediamo insieme alcuni consigli che possono facilitare ulteriormente il recupero post-operatorio:

Pazientare e ascoltare sempre il proprio corpo: anche se la voglia di tornare alla normalità è tanta, è di fondamentale importanza non accelerare i tempi di recupero e seguire gli step con la giusta tempistica. Se ci si sforza troppo e si avvertono i primi dolori o una stanchezza eccessiva, è buona norma contattare tempestivamente il medico.

Evitare di fumare: non solo il fumo aumenta la percentuale di complicanze e rischi post-operatori, ma rallenta anche la guarigione dei tessuti.

Seguire una dieta completa ed equilibrata: come sempre, la giusta alimentazione favorisce lo stile della vita in generale e, in questo caso specifico, favorisce la guarigione dei tessuti; inoltre, mantenendo un peso corporeo ideale si ridurrà notevolmente lo stress sul tallone. 

L’importanza di un Supporto Personalizzato: SmartHallux

chirurghi

Il recupero post-operatorio per l’intervento al tallone d’Achille è unico e personalizzato per ogni paziente.

Proprio per questa ragione e non solo, è fondamentale affidarsi ai migliori esperti del settore. 

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