Rimedi per tendiniti: una guida completa

trattamenti delle patologie della caviglia

Cos’è la tendinite o tendinopatia achillea? Si tratta di una patologia che porta all’infiammazione dei tendini sollecitata quasi sempre dalla ripetizione cronica di micro-sollecitazioni, in questo articoli andremo ad analizzare i possibili rimedi per tendiniti

I soggetti più a rischio sono quelli che per il lavoro svolto si trovano a insistere molto su determinate parti del corpo. Lo stesso vale per gli sportivi, anche non professionisti, i quali possono rischiare il sovra utilizzo dei tendini, portandoli a subire uno stress fisiologico eccessivo. Naturalmente, esistono anche dei casi in cui c’è una naturale predisposizione anatomica e una specifica debolezza muscolare che determinano l’insorgere del problema.

Generalmente, i tendini più sensibili all’insorgenza di tendinite sono quelli in prossimità delle articolazioni, ovvero il tendine della caviglia, ma anche del ginocchio, del gomito e della spalla. Le tendiniti si manifestano innanzitutto con il dolore, accompagnato da gonfiore e rossore della zona coinvolta. Altri sintomi della tendinite sono la riduzione dell’elasticità, la compromissione della mobilità e una sensazione di rigidezza, con il conseguente aumento del rischio di infortuni più seri.

Riassumendo, i sintomi della tendinite sono:

  • Sensazione di dolore nel compiere movimenti specifici;
  • Dolore alla palpazione;
  • Gonfiore e rossore;
  • Rigidità articolare;
  • Sensazione di instabilità articolare;
  • Perdita di forza dei muscoli coinvolti;
  • Assottigliamento, allungamento e fragilità dei tendini.

Riconoscere in tempo l’insorgenza del problema può essere molto importante. Intervenire per prevenire il peggioramento della tendinite aiuta a favorire un decorso positivo e meno complicato.

Diagnosi della tendinite

Diagnosi piede cavo

Durante una visita medica dallo specialista che deve verificare se si soffre di tendinite, il primo step consiste nella valutazione funzionale della parte del corpo interessata dal dolore. Attraverso una prima analisi, basata sulla storia clinica preesistente e sul conoscere se c’è una predisposizione familiare, ma anche sulla palpazione, il medico potrà rendersi conto della presenza o meno di un problema di infiammazione ai tendini e cercare di correggere i difetti posturali o ridimensionare i sovraccarichi che generano l’infiammazione. 

In alcuni casi, sarà necessario approfondire la diagnosi con le analisi specifiche e con esami di diagnostica per immagini come ecografia, radiografia e risonanza magnetica. In questo modo verrà valutata l’entità del problema e quale può essere la tipologia di intervento sulla causa scatenante, che varia a seconda del tendine coinvolto.

Se la tendinite è conclamata, lo specialista sceglie di applicare la terapia conservativa o, quando la tendinite va incontro a complicazioni, quali calcificazioni e rottura, la chirurgia.

La terapia conservativa per la tendinite può consistere in:

  • Riposo assoluto;
  • Utilizzo di tutori per la gestione dei carichi;
  • Tecnica della compressione ed elevazione (RICE)
  • Esercizi di fisioterapia e stretching per il recupero della forza muscolare e della stabilità articolare.

L’uso di farmaci di tipo antinfiammatorio (non steroidei o corticosteroidi) possono essere utili alla riduzione dell’infiammazione del distretto corporeo dolente.

I trattamenti non chirurgici per la tendinite 

Rimedi per tendiniti

Dopo la diagnosi della tendinite, il primo approccio consigliato di solito è quello conservativo, consistente nel riposo, accompagnato dall’applicazione del ghiaccio sulla parte interessata. Ridurre le attività fisiche e di sforzo, infatti, aiuta ad evitare di aggravare la situazione, mentre l’applicazione del ghiaccio riduce il gonfiore e anestetizza la parte interessata, riducendo di conseguenza il dolore. Consigliata è anche l’assunzione di farmaci antinfiammatori e antidolorifici, che aiutano a combattere il dolore.

A queste terapie vengono aggiunte anche la fisioterapia e l’uso di plantari personalizzati. La fisioterapia è atta a migliorare la mobilità e la flessibilità della zona interessata, mentre i plantari alleviano la pressione generale sul tendine.

I trattamenti conservativi di solito possono durare diverse settimane e, a seconda della gravità della patologia, anche dei mesi. I pazienti, di solito, riescono a combattere la tendinite grazie a questi trattamenti. Purtroppo, però, non sempre questi trattamenti risolvono definitivamente il problema e potrebbe essere utile ricorrere alla chirurgia.

L’intervento chirurgico per la tendinite 

Chirurgia dottori

I medici consigliano il ricorso alla chirurgia quando i trattamenti conservativi non risultano efficaci e il paziente continua a soffrire dei sintomi tipici della tendinite. La chirurgia è, inoltre, essenziale per riparare la rottura totale del tendine infiammato e talvolta per la rimozione delle calcificazioni.

La tipologia di intervento per la tendinite varia a seconda della gravità della patologia e dello stato di salute generale del paziente. Quando la tendinite è debilitante, ma non è ancora allo stadio più grave, si decide di effettuare la tenotomia o la tenodesi. La tenotomia prevede la rimozione del tessuto danneggiato del tendine ed il suo eventuale allungamento. La tenodesi, invece, consiste nel riposizionamento dello stesso tendine o di un altro tendine a supporto del tendine.

Nei casi di tendinite più grave, invece, si opta per la ricostruzione del tendine stesso, che viene sostituito con un innesto o viene rigenerato con l’aiuto di cellule staminali. 

Prevenzione della tendinite

Cambiare calzature

Cosa si può fare per evitare la tendinite? Esistono una serie di buone pratiche per evitare le tendinopatie, soprattutto negli arti inferiori. In primis, usare calzature adeguate quando si cammina e assumere una postura corretta. Se si pratica un’attività fisica, eseguire un riscaldamento adeguato, allungare i muscoli regolarmente e osservare il giusto recupero. Inoltre, per chi corre, è consigliabile evitare di farlo su terreni scivolosi, troppo duri (asfalto) o troppo soffici (sabbia), privilegiando terreni regolari e possibilmente di consistenza intermedia.

Quando rivolgersi a un medico

chirurghi

Trattare precocemente una tendinite significa ridurre sensibilmente la fragilità e i danni nel lungo termine. Se credi di soffrire di tendinite, ignorare i sintomi, seppur inizialmente lievi, può essere un grave errore. 

Richiedendo l’assistenza fornita dagli specialisti di SmartHallux è possibile sfruttare le terapie avanzate come quelle a base di cellule staminali.

Le tecniche innovative di SmartHallux garantiscono non solo riducono la necessità di interventi più invasivi, ma riducono anche i tempi di recupero post-operatori.

Il tempo necessario per guarire dalla tendinite varia a seconda della gravità dell’infortunio e del tipo di trattamento utilizzato. La maggior parte delle persone avverte un certo sollievo dai sintomi entro poche settimane, ma potrebbero essere necessari diversi mesi per guarire completamente. SmartHallux offre una combinazione di efficienza, rapidità e convenienza che in pochi riescono a garantire.

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