Quando il nostro piede entra a contatto con il terreno, la prima parte di esso che viene coinvolta è il tallone di Achille. Questo dettaglio, che a prima vista può sembrare di poco conto, è invece molto importante, in quanto si tratta di una delle aree anatomiche del nostro corpo che sono più sensibili ma che, al tempo stesso, sono più sottoposte a stress e che subisce molte sollecitazioni a causa degli elevati carichi a cui è sottoposta.
Anatomia del tallone di Achille
Il tallone è l’estremità posteriore del piede. La sua struttura anatomica è costituita principalmente dal calcagno, una delle sette ossa, nonché la più voluminosa, del tarso, connessa con cuboide e astragalo. Ad esso è collegata la fascia plantare, che si trova sotto al piede. Sulla parte posteriore del calcagno si inserisce anche il tendine di Achille, il tendine più grande e resistente del corpo umano, progettato per sopportare elevati carichi di tensione, consentendo movimenti come la corsa, il salto e la camminata. Inoltre, questa parte del piede svolge un’importante funzione biomeccanica, poiché assorbe e rilascia energia durante i movimenti, contribuendo alla propulsione del corpo. Nonostante la sua resistenza, il tendine d’Achille è vulnerabile a traumi e infiammazioni, specialmente in soggetti attivi o in chi soffre di squilibri posturali.
Quando camminiamo o stiamo in piedi, il piede assorbe e distribuisce le forze che si generano, grazie al sistema di cuscinetti spessi circa 1,5-2 centimetri presenti sulla pianta del piede e che hanno un ruolo di ammortizzazione e stabilizzazione del nostro corpo, sia in posizione eretta, sia durante la deambulazione, distribuendo il peso in modo uniforme su terreni irregolari.
Dal tallone partono i raggi mediali e laterali, veri e propri canali di distribuzione del peso e delle forze di compressione che attraversano il piede. I raggi mediali (lato dell’alluce) si estendono sulle tre ossa cuneiformi e sull’osso navicolare, creando un collegamento diretto con l’arco plantare mediale, essenziale per la stabilità e la capacità di assorbire impatti.
I raggi laterali (lato del mignolo), invece, si connettono all’osso cuboide, formando una struttura più rigida, utile per il supporto e il bilanciamento del peso. Questi raggi convergono nella regione posteriore del piede, dove il tallone, formato dall’osso calcaneare, svolge un ruolo cruciale come punto di appoggio principale.
I possibili problemi al tallone di Achille e le soluzioni
Il tallone non solo ammortizza gli impatti durante il cammino o la corsa, ma lavora anche in sinergia con le dita dei piedi per mantenere l’equilibrio. Gli archi del piede – longitudinale e trasversale – svolgono una funzione complementare, adattandosi dinamicamente ai carichi.
Alcuni fattori che predispongono ai problemi al tallone. Tra questi età, sesso, peso corporeo, eventuale presenza di diabete e la condizione dei muscoli e delle articolazioni della caviglia, del ginocchio e del piede. Anche gli sforzi ripetuti su questa parte del piede possono causare diversi problemi. Quando queste strutture vengono sovraccaricate o stressate, possono insorgere dolori al tallone, spesso legati a condizioni come la fascite plantare o lo sperone calcaneare.
In generale, il sintomo principale di un problema al tallone è il dolore nella parte posteriore del piede, spesso in aumento durante la deambulazione o la corsa. Altri segnali d’allarme comprendono gonfiore, ridotta mobilità, rigidità al mattino, dolore alla palpazione e, nei casi più gravi, l’impossibilità di camminare o correre.
Per la diagnosi, oltre a considerare la clinica e un esame fisico, i medici possono fare affidamento su strumenti di imaging come l’ecografia, la risonanza magnetica e la radiografia. Insomma, la tecnologia punta a capire se è presente o meno l’infiammazione al tallone d’Achille.
La durata del trattamento varia molto da individuo a individuo. Nei casi meno gravi, la talloniera in gel può risolvere il problema, poiché mette a riposo l’articolazione della caviglia. Per situazioni più gravi, la combinazione di terapie farmacologiche e riabilitative è spesso la strada da percorrere. Trattamenti manuali, l’uso di plantari specifici per correggere l’appoggio del piede e terapie come la Tecarterapia, le Onde d’Urto radiali e focali, sono tutte soluzioni valide.
In presenza di diverse condizioni che coinvolgono il tallone d’Achille, come la tendinite del tallone d’Achille, calcificazioni e speroni ossei o la rottura parziale del tendine, la chirurgia endoscopica rappresenta, forse, la soluzione migliore. Tra i maggiori vantaggi di questo tipo di trattamento chirurgico si annoverano la cicatrice poco evidente e un rapido ritorno alle normali attività quotidiane. La procedura prevede l’uso di strumenti sofisticati che permettono ai chirurghi di operare attraverso piccole incisioni, per preservare al meglio i tessuti circostanti.
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Se soffri di problemi al tallone d’Achille, è consigliabile agire tempestivamente alla comparsa dei primi segnali, per evitare il rischio di lesioni più gravi.
Se il dolore al tallone o alla fascia plantare è intenso, non accenna a diminuire o ritorna puntualmente dopo particolari attività, SmartHallux troverà la soluzione migliore al tuo problema. La nostra struttura offre trattamenti all’avanguardia per risolvere i problemi del tallone d’Achille in modo rapido ed efficace. La nostra metodologia minimamente invasiva riduce il tempo di recupero e ti permette di tornare alle tue attività quotidiane senza preoccupazioni.
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